domenica 19 maggio 2019

Impero Nigiani, il senso dell'infinito, allo Studio Arte Mosè

IL SENSO DELL'INFINITO
DI IMPERO NIGIANI
Allo Studio Arte Mosè dal 08 al 25 giugno 2019
Curatore Vincenzo Baratella
IL SENSO DELL’INFINITO
Personale  di
IMPERO NIGIANI

Studio Arte Mosè
Dal 08 al 25 giugno  2019

Inaugurazione: sabato 08 giugno  2019, alle ore 18

Una mostra straordinaria, tematica, itinerante. Prima tappa a Rovigo allo Studio Arte Mosè, con inaugurazione sabato 8 giugno alle ore 18; in settembre a Firenze e a Novembre si stabilisce a Recanati. E’ lo sposalizio artistico tra Impero Nigiani e Giacomo Leopardi; il dipinto si unisce alla poesia: un ponte tra la pittura colta e i versi eruditi. Il senso dell’infinito è un corpus di quindici lavori ad olio, otto disegni e cinque incisioni. Impegnativo nel dispendio temporale, ma assai più complesso sotto il profilo contenutistico, che offre un ampio apporto didattico oltre la notevole valenza artistica. Con questa produzione Nigiani ritorna a sommare qualità di gusto e conoscenza dell’argomento trattato; esibisce la freschezza tonale e il tratteggio deciso nella grafica come all’epoca della sua illustrazione-interpretazione dei testi di Dante, di Ovidio e recentemente di Cervantes. Impero Nigiani, nato a Incisa Valdarno nel 1937, vive a Firenze. L’incessante attività artistica annovera numerose personali, innumerevoli collettive e presenza delle sue opere in prestigiosi musei nazionali, europei e mondiali. Giorgio di Genova lo inserisce nella “Storia dell’arte italiana del ‘900”. Aderisce al Manifesto artistico “Foto di gruppo” presentato da Pier Carlo Santini. Nella mostra di Via Fiume apre la scena sul “natio borgo selvaggio” dove la torre antica è unica eccezione coeva al poeta nel paesaggio volutamente contemporaneo. L’ermo colle, piantumato di vigneti e girasoli, ha una sorprendente attualità con un’urbanizzazione linda, lineare; in primo piano il piccolo Giacomo, ritratto con sorprendente ironia coi boccoli e abbigliamento del ventennio nel dì della festa, svela “un non so che di sospiroso e serio”, profetizzando un’esistenza melanconica, priva di sollazzo e riso, dedita principalmente alla cultura. Esaustiva è l’interpretazione della fornita biblioteca leopardiana, rifugio e galera. Nigiani fa spiccare il clima museale dello studiolo con le sudate carte sul tavolo, i libri dei classici-latini greci, l’austerità dei luoghi e l’opprimente senso di costrizione. Il verone del paterno ostello è aperto al perpetuo canto di Teresa Fattorini; Nigiani interpreta eccezionalmente gli umori del poeta, anche nelle pulsioni amorose con l’infatuazione per Aspasia. In mostra: opere dalle quali si evince l’erudizione di Nigiani per il periodo storico in cui visse il grande recanatese, per i protagonisti della cultura e della politica. La Natura e la luna sono le costanti nei dipinti del fiorentino allo scopo di sottolineare alcuni dei peculiari elementi fondanti della poetica di Giacomo. La rassegna chiude con l’olio Oggi; un epilogo che sottolinea l’odierna mentalità refrattaria alle spinte emozionali della poesia: la luna che rischiara due baldi giovanotti “fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua”. Queste opere di Nigiani, raffinate nell’esecuzione, incisive nel realismo seducente della narrazione, sono cariche di trasporto emotivo proprio quello che dà il senso dell’infinito.  Vincenzo Baratella          


La rassegna, a ingresso libero, sarà visitabile:
dal 08 al 25 giugno 2019 tutti i giorni feriali
dal lunedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30
Impero Nigiani allo Studio Arte Mosè
momento dell'inaugurazione
momento dell'inaugurazione
momento dell'inaugurazione
momento dell'inaugurazione
momento dell'inaugurazione
momento dell'inaugurazione
momento dell'inaugurazione
momento dell'inaugurazione

la voce 22.6.2019