giovedì 11 marzo 2021

COME UN ANNO FA allo Studio Arte Mosè

COME UN ANNO FA

Dal 9 marzo al 6 aprile 2021 lo Studio Arte Mosè  presenta “Come un anno fa”. In questo periodo di palese ripetizione della fase nera della pandemia di marzo dello scorso 2020, permane il disorientamento, lo sconforto, l’assillo opprimente di situazioni psicologicamente demotivanti e\o depressive. L’arte è diventata, oggi più di ieri, una autoterapia per e sulle privazioni; perdite della piena libertà d’agire, mancanza degli interscambi sociali, limitazioni affettive. Come un anno fa, emerge il vichiano ripetersi degli eventi. Per non mettere in evidenza, quasi in graduatoria meritocratica, nell’immagine della locandina l’opera di un artista privilegiata su altri, la scelta è stata correlata al titolo. Come in una canzone anni Sessanta che allettava il ritorno alla stessa spiaggia stesso mare la soluzione è stata una foto di Emanuela Prudenziato: lo stampo sulla spiaggia dell’incedere metodico costante del moto ondoso; cordoni sabbiosi con piccole varianti, proprio come la situazione generata dal Covid. Lo Studio Arte Mosè propone una collettiva di validi artisti, alcuni già nelle pagine di storia dell’arte. Mosè Baratella, con olio degli anni Settanta, presenta un inquietante ritratto di vecchia in abito nero: icona di omertose vicende di mafia mai debellata. Renato Borsato con una grafica narra di una veduta lagunare sulla quale campeggia una malinconica veneziana. Vico Calabrò rimanda a momenti felici sul campiello con i musici attorniati da coro di angeli. Osvaldo Forno, consolidata presenza in galleria, con alfa ed omega celebra attraverso una grafica il valore dei fonemi per la comunicazione. Antonio Dinelli è  nella rassegna con Canestro di frutta, una rivisitazione caravaggesca con la tecnica dei macchiaioli. La poesia del paesaggio veneto con una acquaforte di Luigi Marcon e accanto una meditazione sensuale sui reperti egiziani di Lino Lanaro; accanto la rievocazione dell’edonismo con Duse e D’Annunzio di Anna Pennati. Claudio Monnini riporta al mondo primigenio della creazione con Eva sul bagnasciuga tra spruzzi di un mare incantato. In mostra una delle famose Cortecce di Angelo Prudenziato: la sperimentazione del nostro artista rodigino per mezzo della tecnica del marcare l’oggetto con il torchio tipografico. Mariano Vicentini virtuoso nell’inventare con il linguaggio pop messaggi di straordinaria attualità: in una San Marco colpita da una bufera di neve una avvenente ciclista nuda posa davanti a palazzo Ducale. A concludere la rassegna Brunilde di Tono Zancanaro; incisioni degli anni Sessanta. La scelta delle opere è stata dettata dal bisogno di far emergere contraddizioni, continuità, discontinuità in peculiare periodo  di costante incertezza. La mostra di via Fiume, 18 è aperta dal lunedì al venerdì; visite contingentate a ingresso libero con mascherina in ottemperanza alle vigenti disposizioni governative. Per info: studioartemose@live.it  Vincenzo Baratella

Alcune opere in mostra:

Mosè Baratella, Omertà, olio su tela

Claudio Monnini, Eva, acrilico

Mariano Vicentini, San Marco, olio su tela
Sotto alcune foto rassegna in galleria:


Il Resto del Carlino, 12.3.2021

Il Gazzettino, 14.3.2021