domenica 18 aprile 2021

Liberazione

 

Comunicato stampa

Collettiva

Liberazione

Studio Arte Mosè, Via Fiume, 18 a Rovigo

Dal 20 aprile al 14 maggio 2021

Curatore Vincenzo Baratella

Il 20 aprile inizia la mostra. Non c’è il classico conviviale incontro, ma un inizio silenzioso. Manca ancora il calore del pubblico che allietava l’avvio alle rassegne di via Fiume. Tuttavia con il 20 aprile si dà speranza a una liberazione contro le chiusure e le costrette imposizioni. Liberazione dunque quasi comparando a ciò che avvenne settantasei anni orsono. Il 25 aprile della liberazione da una triste pagina di guerra, morte e miseria; come allora un auspicabile 25 aprile all’insegna della riapertura, della ripresa, della rinascita, della libertà. L’augurio della mostra di via Fiume è proprio questo; una collettiva con opere prodotte, associate e comparate alle vicende accumunate sotto il denominatore COVID. Allo Studio Arte Mosè si è voluto per scelta omettere opere che esprimono il chiaro distacco con la realtà contingente; non ci sono infatti né girasoli, né paesaggi del Delta, ma immagini forti che esprimono la rabbia interiore , la mortificazione, la coercizione. Una ventina di opere con maestri che hanno segnato e marcano le pagine dell’attuale storia dell’arte. Per citarne alcuni: Paolo Rigoni con un’enorme tela esprime l’urlo contro i terrorismi mediatici, un individuo solo contro una parete di pagine di giornali europei;  Mariano Vicentini denuncia effetti depressivi su di una gioventù privata del proprio essere e calata involontariamente in quegli abusi, alcool in primis, che i prolungati lockdown hanno prodotto. La sessualità negata è un altro tema forte nell’opera di Toni Zarpellon; in effetti l’artista bassanese marca momenti di anomalie esistenziali contrapposte a quella che solo un anno fa era normalità di routine. Nell’allestimento sono presenti opere che come in una sequenza filmica mostrano fotogrammi di una condizione di vita che per quattordici mesi non è stata ottimale per nessuno. Presenti inoltre opere di Baratella, Prudenziato, Camatta, Grossi. Liberazione non è un titolo emblematico ma un auspicio secondo il significato del termine per un’esposizione da visitare e da commentare, in Via Fiume,18 dal 20 aprile al 14 maggio 2021 tutti i giorni feriali secondo le indicazioni della normativa vigente.


alcune opere in mostra e immagini galleria 



info: studioartemose@live.it





lunedì 5 aprile 2021

PASSIONE DI CRISTO E INTERPRETAZIONI DANTESCHE di Edi Brancolini

 PASSIONE DI CRISTO E INTERPRETAZIONI DANTESCHE di Edi Brancolini

Edi Brancolini, Il Paradiso in terra, Babele non è una città per bambini.

PASSIONE DI CRISTO E INTERPRETAZIONI DANTESCHE di Edi Brancolini

Celebrazioni pasquali ex-grege. Lo Studio Arte Mosè, nell’imperativo l’arte non si ferma nonostante il Covid, prosegue con proposte eccezionali. La pandemia dà alla galleria lo stimolo per un soliloquio eclettico per sviluppare valutazioni che in momenti di standardizzata piatta linearità esistenziale non avrebbero la possibilità di proporsi. All’artista Brancolini l’isolamento pandemico “ha regalato” il tempo e la possibilità di portare a termine quadri di grandi dimensioni, che impostati a metà degli anni Novanta venivano rimandati per diversi motivi. Si tratta di una rivisitazione in chiave contemporanea della Divina Commedia; L’umana catarsi che accumuna: Ipogeo infernale, Il grande disgelo, Paradiso in terra. E di tre grandi tele: Deposizione nel sepolcro, Deposizione dalla croce, La moneta del giusto in sintonia con il periodo pasquale. Conobbi Edi Brancolini nella galleria rodigina L’incontro, gestita da uno scultore rubato precocemente alla vita, per il quale dedicai disponibilità e penna. L’approccio con l’opera e con il pittore di Carpi fu negli anni Ottanta, nello spazio di via X Luglio. Nelle opere della rassegna Edi aveva già una personalità spiccata e maniera propria di affrontare la pittura con l’uso di tonalità distinte, pulite su di un disegno dai canoni classici. La risultante era ed è la realizzazione di visioni del mondo sui generis e non comuni ai più. Brancolini ha mantenuto la bilancia tecnica del suo operare tra classicismo, simbolismo, sforando con proiezioni personalissime su scelte tematiche che, da una lettura attenta, e di non facile decodifica, riflettono contenuti selettivi di una cultura umanistica di notevole valenza; stile esclusivo nell’impostare il tema con la compattazione dell’innovazione, dell’indagine e della simbologia. Certi soggetti come la crocifissione, la deposizione dalla croce e la collocazione del Santo Corpo nel sepolcro sono ancor più sincronici al tempo pasquale. Sono tele di straordinarie dimensioni che esibiscono uno splendore cromatico unico data la peculiare abilità dell’artista nell’usare i colori alla caseina; tinte limpide, luminose, avvolgenti; ritengo appropriato il riferimento con l’accostamento ai preraffaelliti e ai Rossetti, migrati in Gran Bretagna, che conservarono in cuore l’incondizionato amore per le pagine di straordinaria levatura del sommo poeta. Edi ripropone la celebrazione dantesca con L’umana catarsi, una trilogia che è la continuità e lo sviluppo della Navigazione intima cara a Di Genova e a Segato. Edi Brancolini approccia la Divina Commedia con una interpretazione ed uno sviluppo tematico fuori dell’usuale. L’umana catarsi è indagine psicologica intrinseca delle terzine dantesche. E’ l’autoanalisi, la purificazione liberatoria che trova una stupefacente validità in quest’epoca scarsa di pensiero autonomo. Al nostro tempo dell’isolamento, della valutazione sul contingente consumo, della tutela di Stato, l’opera di Brancolini è godimento estetico, ossigeno per lo spirito e alimento cerebrale. ©Vincenzo Baratella

Edi Brancolini, Ipogeo infernale, olio su tela, 190 x 320

Edi Brancolini, Il grande disgelo, olio su tela, 190 x 320

Comunicato stampa

PASSIONE DI CRISTO E INTERPRETAZIONI DANTESCHE di Edi Brancolini

Studio Arte Mosè, Via Fiume, 18 a Rovigo

Curatore Vincenzo Baratella

 Celebrazioni pasquali ex-grege, senza inaugurazione e senza pubblico, come prescritto in questo periodo. Lo Studio Arte Mosè, nell’imperativo l’arte non si ferma nonostante il Covid, prosegue con proposte eccezionali. La pandemia dà alla galleria lo stimolo per un soliloquio eclettico per sviluppare valutazioni che in momenti di standardizzata piatta linearità esistenziale non avrebbero la possibilità di proporsi. All’artista Brancolini l’isolamento pandemico “ha regalato” (così scrive) il tempo e la possibilità di portare a termine quadri di grandi dimensioni, che impostati a metà degli anni Novanta venivano rimandati per diversi motivi. Si tratta di una rivisitazione in chiave contemporanea della Divina Commedia; L’umana catarsi che accumuna: Ipogeo infernale, Il grande disgelo, Paradiso in terra. E di tre grandi tele: Deposizione nel sepolcro, Deposizione dalla croce, La moneta del giusto in sintonia con il periodo pasquale. Baratella conobbe Edi Brancolini nella galleria rodigina L’incontro, gestita dallo scultore Mastropietro, morto precocemente. L’approccio con l’opera e con il pittore roveretano fu negli anni Ottanta appunto, nello spazio di via X Luglio. Nelle opere della rassegna Edi Brancolini aveva già una personalità spiccata e maniera propria di affrontare la pittura con l’uso di tonalità distinte, pulite su di un disegno dai canoni classici. La risultante era ed è la realizzazione di immagini di non facile immediata lettura. Brancolini ha mantenuto lo stile tra classicismo, simbolismo e scelte tematiche che riflettono contenuti selettivi di una cultura umanistica di notevole valenza; uno stile esclusivo. Certi soggetti come la crocifissione, la deposizione dalla croce e la collocazione del Santo Corpo nel sepolcro sono ancor più sincronici al tempo pasquale. Sono tele di straordinarie dimensioni che esibiscono uno splendore cromatico unico data la peculiare abilità dell’artista nell’usare i colori alla caseina; tinte limpide, luminose, avvolgenti. L’artista è stato definito dalla critica un continuatore dei preraffaelliti e dei Rossetti, migrati in Gran Bretagna, che tanto amarono le pagine di straordinaria levatura del sommo poeta. Edi Brancolini, già entrato nelle pagine di storia dell’arte di Di Genova, ripropone per lo Studio Arte Mosè la celebrazione dantesca L’umana catarsi, una trilogia che è la continuità e lo sviluppo della Navigazione intima. Questa è stata la raccolta dell’illustrazione delle tre cantiche della Divina Commedia. L’umana catarsi è l’approfondimento psicologico delle terzine dantesche. Le tre grandi tele, mediamente di due metri per tre, trovano una validità in quest’epoca di isolamento. Edi Brancolini ha un percorso artistico di oltre mezzo secolo. Nato a Rovereto nel 1946, ha seguito il corso di nudo di Luigi Tito all’Accademia di Venezia; negli anni Settanta inizia a esporre opere figurative ricche di simbologie e di riferimenti onirici. I critici Giorgio Segato e Vittorio Sgarbi esaltano le qualità tecniche e le scelte tematiche nei riferimenti al mito, alla letteratura classica e dantesca. A Zafferana Etnea riceve l’anno scorso il premio internazionale di pittura. Nel 2009 lo Studio Arte Mosè ebbe il piacere di ospitare Le Torri di Babele e Voli sincronizzati: una meravigliosa rassegna di opere del maestro. Oggi Vincenzo Baratella e la galleria di Via Fiume danno continuità al sodalizio con l’artista Edi Brancolini

Vincenzo Baratella, Edi Brancolini
Edi Brancolini, La moneta del giusto, olio su tela, 180 x 120
Edi Brancolini, Deposizione dalla croce, olio su tela, 160 x 190
Edi Brancolini, Deposizione nel sepolcro, olio su tela, 190 x 360

Il Resto del Carlino,06.04.2021