Studio Arte Mosè
#io resto a casa
Secondo le indicazioni di Stato, utili per la
limitazione del contagio del virus, lo Studio Arte Mosè rimane chiuso. Il
programma delle mostre ha subito delle modifiche e delle cancellazioni. Emanuela
Prudenziato e Vincenzo Baratella, entrambi curatori critici dello spazio
espositivo di Via Fiume, 18 di Rovigo, nel rispetto delle direttive
della sanità e del Governo hanno dato la possibilità ad amici, frequentatori,
estimatori dello Studio Arte Mosè un continuum piacevole attraverso le immagini
di Artisti e rassegne che si sono avvicendate nella Galleria nell’arco
temporale di 20 anni. Un ringraziamento anticipato a coloro che vorranno
esprimere la vicinanza con un messaggio a studioartemose@live.it.
Il Resto del Carlino, sabato 23 maggio 2020.
Il Gazzettino 26.5.2020
La Voce, 27 maggio 2020
Inizio doveroso con il "padrone di casa", l'ideatore del progetto galleria. Baratella Mosè (1919-2004), artista. E' in posa all'interno dell'installazione "Mae West" di Dalì in una rassegna veneziana negli anni Settanta.
Mosè Baratella, autoritratto sul balcone; notturno al chiaro di luna.
Mosè Baratella, E lo spirito aleggiava sulle acque, olio su tela
Mosè Baratella, Il crollo dei valori. Olio. Opera già negli anni Ottanta invitava alla riflessione sulla società che s’avviava ad
un irreparabile declino. Sull’acqua galleggia il Cristo morto attorno alcuni
fiori; il segno che pochi che amano veramente. Attorno al protagonista, influencer, c'è la confusione, il
caos sociale.
Emanuela Prudenziato, illustra le incisioni di Angelo Prudenziato (1907-1980). Lo Studio Arte Mosè ha dedicato tre retrospettive all'artista amico di Mosè.
Angelo prudenziato, Faraona, acquaforte
Claudio Nicoli nello studio. La personale dello scultore avrebbe dovuto essere inaugurata il 4.4.2020. La rassegna è stata rimandata.Opere dell'artista sono presenti in galleria.
Una scultura in bronzo di Claudio Nicoli
Claudio Nicoli, fa emergere dalle sue sculture il gusto per la classicità greco-romana, frutto della formazione liceale e accademica.
Daniele
Basso, nato il 4/8/1975 a Moncalieri (TO), artista italiano noto per i lavori
in metallo lucidato a specchio, scrive:
"Col mio lavoro cerco di esplorare il senso ed il significato delle cose.
Ogni opera esprime un messaggio. L'obiettivo è generare una riflessione.
Indurre cioè le persone ad una maggior coscienza di sé, personale e collettiva.
Le sculture diventano simboli e monumenti in cui riconoscerci, non solo come
individui, ma soprattutto come componenti di una collettività unica e
distintiva. Di cui essere orgogliosi. I cui valori sono da custodire come parte
della nostra identità. Da qui l'interazione del mio lavoro con le aziende,
espressione pura del Genius Loci e custodi del know how e della cultura che
distingue i territori nel mondo. Attraverso la ricerca della bellezza cerco
appigli concreti ed emozioni positive, per stimolare le coscienze
all'immaginazione, al sogno ed al progetto di un futuro migliore!"
Daniele Basso - Plis De La Vie / oltre la
speranza: progetto d'arte all'epoca del Covid-19
Daniele Basso -
Boogeyman / oltre la speranza: progetto d'arte all'epoca del Covid-19
Personale di Luino, insegnante a Brera, firmatario del manifesto "La Metacosa" con Ferroni. Da sinistra: curatore della galleria Marini di Milano, Bernardino Luino, Sergio Garbato, Emanuela Prudenziato.
Bernardino Luino, Water tanks, acquarello.
Baratella Vincenzo con l'artista Paolo Rigoni durante un vernissage.
Paolo Rigoni, "Figura con le mani sul volto", 60x58,2cm, 2020.
L’opera di Paolo Rigoni, “Figura con le mani sul volto”, tecnica
mista, vernici, carta e foglia d'oro su tavola di pioppo, è sconcertante nella
forza espressiva e magistrale nella esecuzione. La predilezione di tonalità
fredde è appropriata per il soggetto sgomento, incredulo per manifestazioni di superbia
e arroganza raggiunte da un’insana umanità. L’idea, la base e l’abbozzo del
dipinto sono stati improntati alla fine dell’anno precedente mentre lo sviluppo
è stato completato di recente, anche se –sostiene Paolo- un quadro non è mai
terminato. Lo sfondo è creato “con i giornali da me spesso usati –motiva l’Artista-,
che rappresentano le molte informazioni che ci bombardano tra le tante
fakenews, con la difficoltà di riconoscere qual è l’autentica nella vera e
propria infodemia. Troviamo inoltre nel dipinto parti in combustione e la
presenza dell’oro, materiale nobile, colore intenso. In questo caso l’oro
simboleggia la speranza e la rinascita e risulta in netto contrasto con i
colori drammatici del dipinto e della figura”.
Autoritratto in marmo dello scultore Matteo Faben. Artista in permanenza allo Studio Arte Mosè.
Matteo Faben, le mani, marmo di Carrara. Opera di straordinaria eleganza e morbidezza.
Matteo Faben durante una performance art nello Studio Arte Mosè
Personale di De Crescenzo. Foto inaugurazione. Artista al centro della foto.
La pittrice Eugenia Nalio e sotto due sue opere.
"La segregazione forzata -dichiara Eugenia Nalio- può avere dei vantaggi... sono 2 quadri che avevo in lavorazione da tempo e ora li ho completati"
Impero Nigiani presente in significative mostre: una dedicata a Don Chisciotte. Il senso dell'infinito a Leopardi.
Impero Nigiani, Don Chisciotte, disegno.
Impero Nigiani, Ritorno da scuola, olio su tela.
Alessandro Bulgarini
Calovini e Alessandrini in una rassegna dedicata alla donna.
"Scarpette rosse", rassegna sulla donna, di Tiziana Torcoletti
Edi Brancolini. Sotto un'opera del maestro.
Edi Brancolini, Arcipelago della malinconia,olio su tela,85x90, 2020
Edi Brancolini, Il grande disgelo, cm 190 x 320; 2020
Edi Brancolini, Il grande disgelo, part. 1
Edi Brancolini, Il grande disgelo, part.2
Edi Brancolini, Il grande disgelo, part.3
Pietro Barbieri; a destra il critico Giulio Gasparotti
Pietro Barbieri, "el bocolo", acquarello. Un segno d'amore.
Federico Buzzi.
Lo scrittore Gian Antonio Cibotto; amico e piacevole continuativa presenza in galleria.
Gian Antonio Cibotto in una delle straordinarie mostre che videro la sua collaborazione.
Antonio Dinelli
Osvaldo Forno accanto a un suo quadro
Roberto Rampinelli
Roberto Rampinelli, Calle, acquaforte
Raimondo Lorenzetti nello studio.
Raimondo Lorenzetti, olio su tela
Raimondo Lorenzetti, olio su tela
Giuseppe Biguzzi
La pittrice Anna Sandra Belloni. Sotto una sua opera accompagnata da una sentita lettera.
Ciao amici cari, apprezzo molto la vostra iniziativa di creare momenti di condivisione per non interrompere il piacere di sentirsi. Questo periodo ci mette alla prova, è difficile ed è ancor più difficile, nella totale solitudine, essere creativi, ho quasi timore di affrontare la tela vuota, per paura di sprecarla, ormai sono finite !!...mi sembra di essere in un labirinto…del quale vorrei trovare la via d’uscita!! A volte non accadono cose per mesi e poi, in pochi giorni accade di tutto…. Il nostro mondo si sgretola… niente più certezze… Il nostro vivere quotidiano è cambiato completamente, gli affetti sono a distanza.... le mie ragazze e la mia Cecilietta adorata … riscopri valori assopiti e non vedi l’ora di uscireeee!!! Scopri di avere tempo…tanto… di colpo…mi fa un po’ paura!! Supereremo anche questa difficoltà se avremo fortuna, e sarà bello incontrarvi, per momenti d'arte da godere insieme, per tornare ad assaporare la libertà di uscire, di godere il sole, l’aria, gli amici che oggi mi mancano. Vi mando uno dei miei ultimi ritratti, ispirato agli anni venti, periodo in cui, a mio avviso, trionfava una femminilità disinvolta e libera, controcorrente: volti con capelli alla garconne, cappellini a campana che coprono la fronte facendo risaltare il viso e gli occhi, il rossetto disegna la bocca: “fascino intramontabile” è il titolo , olio su tela 40x50 Un caro saluto. Anna
Girolamo Battista Tregambe, amico, incisorte, scomparso il giorno di Pasqua del 2015.
Vilfrido Paggiaro (a sinistra) e sotto una sua recente opera
Vilfrido Paggiaro, Il merlo. Olio su tela. Ciao caro Vincenzo, ti mando una foto
del mio ultimo lavoro. Il titolo è "Merlo"; una sorta di dialogo tra uomo
e natura nel quale io stesso non saprei dire se il" merlo" è l'uccello
(nel senso della Natura) o l'uomo che si illude di avere delle risposte da parte
di una Natura, per altro giustamente, indifferente. Un caro saluto a te ed Emanuela.
Vilfrido
Vilfrido Paggiaro, Naufragio, olio su tela
Lino Lanaro
Marco Manzella
Marco Manzella, Piscina, olio su tela
Luigi Marcon, grande sodalizio con la galleria.Artista presente in galleria.
Luigi Marcon, Ferrara, acquaforte
Luigi Marcon, Landshut, acquaforte. Questa acquaforte, realizzata per celebrare l'ottocentesimo anno dalla fondazione della città, è stata usata dalla posta tedesca per un francobollo.
Da sinistra: Toni Zarpellon, Gilberto Nardini e signora, Mirta Caccaro artista della xilografia.
Mirta Caccaro, due opere per un messaggio di speranza.
Vico Calabrò. Sotto due opere del maestro.
Ferdinando Graziano
Mariano Vicentini. Sotto due sue opere.
Mariano Vicentini, un'immagine faceta di San Giorgio alle prese con il drago degli automobilisti: l'autovelox. A seguire un dipinto triste: "il Cristo dimenticato" -scrive Mariano- è un po' diverso dai miei lavori". Ineluttabile segno di un momento storico assai travagliato.
sotto: un coronavirus straordinario secondo la fervida immaginazione di Vicentini
Mariano Vicentini, COVID-19, olio su tela, 2020
Toni Zarpellon. Rassegna "Cento teste di donna".
Toni Zarpellon, quest'opera è stata messa in mostra e tolta temporaneamente dalla sua giusta collocazione: "la cava abitata". L'opera, ricavata da un serbatoio, da continuità al complesso percorso-programma della Crocifissione.
Toni Zarpellon, Crocifissione dalla macchina, 1965, grafite e smalto opaco su cartone, 70 x 100.
Quasi un anticipato presagio
sulla condizione umana nell’era industriale, consumista e gestita dalle multinazionali.
Zarpellon nel messaggio sintetizzato nel manifesto di un’epoca, quella
sessantottina e post-, denuncia la perdita dei valori formatisi nel ciclo
evoluzionistico, lento e millenario, per barattare con l’immediata fruizione di
un benessere, magari futile, mai equipollente nello scambio. L’humanitas ceduta a caro prezzo: la
crocifissione dell’io da parte del mezzo tecnologico. E’, nella rabbia grafica
del messaggio, la sodomizzazione dell’individuo da beni alienanti e, come nel
caso attuale, destinati a produrre morte su un globalizzato Calvario. (V.B.)
Toni Zarpellon, Rassegna "Cento teste di donna" a Venezia.
Toni Zarpellon, Altopiano, olio su tela. L'opera è frutto di una sintesi degli elementi strutturali del paesaggio: stratigrafia e difformità cromatica; l'artista bassanese ha saputo altresì creare un sincretismo che somma la percezione psicologica del luogo e la trasmissione metafisica dello stesso (V.B.)
Pio Penzo
Pio Penzo, acquaforte