sabato 17 gennaio 2015

MINTO: RITORNO ALL’INNOCENZA

LE FATE DI MINTO ALLO STUDIO ARTE MOSE’
































MINTO:  RITORNO ALL’INNOCENZA
Una mostra tematica. Maria Grazia Minto è presente allo Studio Arte Mosè di Rovigo con una rassegna di opere dal sapore fantastico ed esuberante nella scelta cromatica. Inaugurazione: sabato 31 gennaio 2015, alle ore 18. Sono le fate di Minto: creature che s’appropriano dell’identità dell’Autrice, promuovendo stimoli ineguali nell’operare quotidiano per favorire alibi gioiosi. Lo sa bene Maria Grazia; abbiamo bisogno di sognare in questo nostro tempo segnato dall’individualismo, dalla violenza e dall’egoismo. Tuttavia in alcune opere, nonostante l’ambiguità giocosa, e rassicurante del soggetto, traspare un velo di melanconica introspezione. Pure le “fate” riflettono: forse sul nostro essere piccolo, meschino, o probabilmente sull’incapacità, nonostante la loro natura di fantasmi, di pilotare verso un mondo migliore le nostre pulsioni. C’è comunque il vagheggiamento per il sogno che solo fanciulle candide possono condurre. L’arista padovana sulle tele fissa desideri e momenti ludici. Giovinette dallo sguardo sorpreso … del fanciullino pascoliano estasiato nella scoperta della realtà, nel rito d’iniziazione verso la maturità nel cogliere il bello. Per raggiungere lo scopo servono anche le carte da gioco per svelare arcani: le fantasie pudiche. La meta è indubbiamente il porto sicuro dell’infanzia. Le ricette degli affetti sono nel libro aperto, lasciato di proposito sul pavimento, in una stanza dalle prospettive incommensurabili; dall’interno a scenari di paesaggio per respirare un’aria d’infinito da nessun muro circoscritta. La mostra è visitabile fino al 19 febbraio p.v.in Via Fiume, 18 a Rovigo, tutti i giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle 16, 30 alle 19,30 Vincenzo Baratella


 La giornalista Dott.ssa Pavani e il prof. Baratella all'inaugurazione.

Un momento dell'inaugurazione: Baratella e l'artista Minto

Maria Grazia Minto, diplomata al Liceo Artistico di Padova, afferma: “Fin da giovanissima disegno e dipingo; ogni cosa che si pone al mio sguardo diventa ispirazione: paesaggi, campi fioriti, nature morte oggetti di uso quotidiano. Inizio a sperimentare varie tecniche pittoriche, una ricerca appassionata e continua, cogliendo strumenti da tutto ciò che mi permette di esprimere quella voglia di fare e di creare sempre qualcosa. Più importanti filoni che sviluppo sono l’affresco e il trompe l’oeil”. Esegue scenari parietali anche molto grandi per ambienti pubblici e privati. S’affina nella tecnica dello strappo d’affresco. L’opera “mi conduce ad esprimere il  mio mondo interiore fatto di creature dal sapore onirico, delicate  e misteriose. Adolescenti dagli occhi meravigliati, e increduli, che mi conducono per mano a un silenzioso mondo interiore. La mia dimensione dove il sogno, il desiderio di bellezza, non solamente fisica, ma di intenti, mi riporta all’origine della felicità. Queste fanciulle mi accompagnano al rifugio sicuro dell’infanzia, dove tutti noi abbiamo sostato felici e protetti  dall’amore certo”. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. Espone e partecipa a numerose personali e collettive.

lunedì 5 gennaio 2015

COLLETTIVA

Collettiva allo Studio Arte Mosè

Allo Studio Arte Mosè continua fino al 15 gennaio p.v. la rassegna per le festività natalizie. E’ una collettiva di maestri figurativi. Gli autori che hanno segnato la loro presenza in galleria e in particolare nello scorso 2014. Biancalani Antonio, mostra una natura morta ad olio su rame, tecnica unica del maestro toscano. Caccaro Mirta espone un disegno che ha per soggetto una crocifissione. Calabrò Vico, eccezionale grafico vicentino,  attraverso una cera su tavola riafferma la passione per le tradizionali e spassose leggende venete. Dinelli Antonio sfoggia un  paesaggio toscano, eseguito con la maestria dei macchiaioli. Giorgio Grossi   è nella collettiva con un “interno”, eseguito a malte policrome  ed inserzioni di legni su tavola. Lanaro Lino, eclettico pittore, propone con ironia due figure shakespeariane attorniate da “le icone”, ovvero le sintesi dei protagonisti della quotidianità. Lorenzetti Raimondo è una consolidata presenza in galleria: artista singolare ed unico nel suo genere; si ripresenta dopo la personale di novembre con due oli nei quali simboleggia gli alti e bassi del vivere quotidiano. Manzella Marco mostra ai collezionisti di Rovigo un piccolo olio e un inedito drawing americano. Marcon Luigi, caro al pubblico rodigino, è nella rassegna natalizia con due acqueforti datate ed un olio recente; dopo l’incidente, che lo ha immobilizzato, la sua Fede e “il coraggio dell’arte” non gli hanno impedito di esprimersi con tele e pennelli. Tre piccoli oli: uno scorcio scultoreo de ”l’altare della Patria”, “la passeggiata degli anziani” e “le collegiali” sono le opere in mostra del maestro fiorentino Impero Nigiani; l’artista noto per aver illustrato le pagine degli autori classici e la mentalità del ventennio. Roberto Rampinelli fa gustare tre incisioni a colore, frutto di un’esperienza superlativa nell’arte incisoria con più lastre. Unica nel suo genere l’opera del maestro bresciano Gerolamo Tregambe: le tre acqueforti fanno emergere, oltre la sensibilità poetica nel cogliere scorci di paesaggio, una meticolosa perizia tecnica. Mariano Vicentini è una propositiva presenza artistica in galleria con due opere “il bacio” e “l’incontro”. Zarpellon Toni, versatile pittore delle cave di Rubbio, è nella collettiva con due opere, “Tarassaco” e Fiori”, sintesi di un pensiero profondo. L’artista di Bassano, con i suoi ritratti e gli “oggetti sul tavolo”, va oltre la semplice rappresentazione del soggetto. La rassegna è visitabile in via Fiume,18, a Rovigo, tutti i giorni feriali  dal lunedì al venerdì, dalle 16,30 alle 19,30
                          Vincenzo Baratella