RASSEGNA LETTERARIA
FIERA DI ROVIGO
DAL 18 AL 21 OTTOBRE 2014
info: studioartemose@live.it
martedì 7 ottobre 2014
ROBERTO RAMPINELLI
RAMPINELLI: tonalità pacate per gustare il ricordo.
Curatore: Vincenzo Baratella
Studio Arte Mosè
dal 25 ottobre al 13 novembre 2014
Sabato 25 ottobre 2014 alle ore 18,00 lo Studio Arte Mosè di Rovigo presenta la personale di Roberto Rampinelli.
Ci sono espressioni d’arte che si prediligono rispetto ad altre; forse per il modo inusuale dell’esecuzione, forse per l’impatto emotivo con il fruitore, l’incisione ha un fascino particolare. Lo Studio Arte Mosè ha presentato molte rassegne di grafica -termine generico per separare una tipologia d’arte visiva dalla tecnica olio-acrilico, maggiormente conosciuta- e in ognuna sono emersi momenti, idee e soluzioni originali, concordi, divergenti. E’ indubbio che l’incisione sia idonea a meglio esprimere la ricerca formale dell’Artista, ovvero l’originalità nell’incisione al nero, nella xilografia, nell’inoleumgrafia, nella ceramolle, nell’acquaforte, nella puntasecca. Magistrali tutti i “miei” artisti, nessuno di serie B; mancava all’appello Roberto Rampinelli. Nato a Bergamo, vive e lavora tra Milano, Urbino e Amer (Catalogna – Spagna). Ha frequentato la Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano e i Corsi Internazionali di Tecnica dell’Incisione di Urbino, sotto la guida di Carlo Ceci per la litografia e di Renato Bruscaglia per l’incisione. Si avvale della Stamperia D’Arte “g.f.” di Urbino. La sua produzione figura in prestigiose collezioni pubbliche e private. Rampinelli mostra effetti che sposano morbidezza di tratto, tonalità velate come fossero rese omogenee dal tempo. Analogamente l’opera pittorica dell’Artista bergamasco riporta atmosfere soffuse, smorzate dall’usura, come nelle cartoline del ricordo. La staticità temporale per soppesare gli oggetti amati nella realtà e rivissuti dal cuore in una dislocazione spaziale che coglie l’individualità contrapposta alla generica-superficiale globalità. Sono singoli elementi posati in uno scenario cromatico tenue con lo specifico intento di evocare attimi di serenità vissuta. Lo sfumato, apparentemente monocromatico nei toni caldi giunge crepuscolare nella dimensione intima dell’evocazione: il languido souvenir di una conchiglia, di un frutto, di un fiore. Con inusuale perizia tecnica Roberto Rampinelli dà la patina antica alla poesia delle “buone cose” attraverso l’olio su carta: la materia grassa assorbita dalla cellulosa riduce la violenza tonale dei contrasti per far riposare l’occhio su ciò che è stato visto, ritratto e amato. [©V.B.]
Curatore: Vincenzo Baratella
Studio Arte Mosè
dal 25 ottobre al 13 novembre 2014
Sabato 25 ottobre 2014 alle ore 18,00 lo Studio Arte Mosè di Rovigo presenta la personale di Roberto Rampinelli.
Ci sono espressioni d’arte che si prediligono rispetto ad altre; forse per il modo inusuale dell’esecuzione, forse per l’impatto emotivo con il fruitore, l’incisione ha un fascino particolare. Lo Studio Arte Mosè ha presentato molte rassegne di grafica -termine generico per separare una tipologia d’arte visiva dalla tecnica olio-acrilico, maggiormente conosciuta- e in ognuna sono emersi momenti, idee e soluzioni originali, concordi, divergenti. E’ indubbio che l’incisione sia idonea a meglio esprimere la ricerca formale dell’Artista, ovvero l’originalità nell’incisione al nero, nella xilografia, nell’inoleumgrafia, nella ceramolle, nell’acquaforte, nella puntasecca. Magistrali tutti i “miei” artisti, nessuno di serie B; mancava all’appello Roberto Rampinelli. Nato a Bergamo, vive e lavora tra Milano, Urbino e Amer (Catalogna – Spagna). Ha frequentato la Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano e i Corsi Internazionali di Tecnica dell’Incisione di Urbino, sotto la guida di Carlo Ceci per la litografia e di Renato Bruscaglia per l’incisione. Si avvale della Stamperia D’Arte “g.f.” di Urbino. La sua produzione figura in prestigiose collezioni pubbliche e private. Rampinelli mostra effetti che sposano morbidezza di tratto, tonalità velate come fossero rese omogenee dal tempo. Analogamente l’opera pittorica dell’Artista bergamasco riporta atmosfere soffuse, smorzate dall’usura, come nelle cartoline del ricordo. La staticità temporale per soppesare gli oggetti amati nella realtà e rivissuti dal cuore in una dislocazione spaziale che coglie l’individualità contrapposta alla generica-superficiale globalità. Sono singoli elementi posati in uno scenario cromatico tenue con lo specifico intento di evocare attimi di serenità vissuta. Lo sfumato, apparentemente monocromatico nei toni caldi giunge crepuscolare nella dimensione intima dell’evocazione: il languido souvenir di una conchiglia, di un frutto, di un fiore. Con inusuale perizia tecnica Roberto Rampinelli dà la patina antica alla poesia delle “buone cose” attraverso l’olio su carta: la materia grassa assorbita dalla cellulosa riduce la violenza tonale dei contrasti per far riposare l’occhio su ciò che è stato visto, ritratto e amato. [©V.B.]
Vincenzo Baratella e Roberto Rampinelli
Un momento della rassegna
giovedì 2 ottobre 2014
Luigi Marcon
Marcon: il coraggio dell'arte.
Personale di Luigi Marcon allo Studio Arte Mosè di Rovigo
dal 27 settembre al 16 ottobre 2014
Personale di Luigi Marcon allo Studio Arte Mosè di Rovigo
dal 27 settembre al 16 ottobre 2014
LUIGI MARCON
E’ una presenza
piacevole e consolidata allo Studio Arte Mosè; l’Artista di Vittorio Veneto si
è formato all’Istituto d’arte di Venezia sotto la guida di Dalla Zorza e Dinon,
dai quali apprese l’arte dell’incisione, che perfezionò presso il Centro
Internazionale della Grafica con Licata. Dal 1960 partecipa a rassegne di
grafica nazionali e internazionali ed
espone in numerosissime personali in Italia e all’estero. E’ altresì
ricordato per il francobollo, emesso in Germania nel 2004: l’opera per la
stampigliatura è stata realizzata in occasione dell’ottocentesimo anno dalla
fondazione della città di Landshut. Ha insegnato ed insegna l’arte della calcografia. Ha eseguito
oltre quattromila lastre, tutte stampate personalmente con torchio a stella. Le
sue grafiche lo classificano come un
incisore attento nella scelta dei soggetti:
vedute note, chiese, abbazie, castelli. In ognuna c’è la scelta dello
scorcio atto a rendere poetica la porzione di paesaggio rappresentato. La
perizia tecnica è meticolosa: linee decise, comunque mai forzatamente
geometriche; ora marcate ora impercettibili nel reticolo dei volumi. I sapienti
tocchi con lo zucchero, il sale, per dare chiazze di morbidezza all’acquatinta,
ceramolle. Le stampe sono sempre limitatissime di numero per tributare l’opera pregevole;
effettivamente non sarebbe motivata l’eccesiva produzione cartacea, visto il
considerevole numero di matrici eseguite dall’Artista. Raggiunse un livello esecutivo superlativo
nei castelli della Germania e nelle “Delizie” estensi; non da meno sono i
paesaggi con suggestivi particolari: gli alberi, la pieve, il casone di valle …
Marcon, noto per le sue incisioni, non ha disdegnato le tecniche più usuali dei
pittori. Ricordo oli pregevoli degli anni settanta, ottanta… Poi un repentino
cambiamento; la stasi forzata. “L’incidente è stato una lezione di interiorità
e di ulteriore sguardo sull’infinito”, ha dichiarato l’artista trevigiano, in
seguito alla disgrazia capitatagli in montagna. Una lenta ripresa fisica, ma
sovrumana nella volontà per essere presente nel mondo dell’arte con la Sua opera.
Ha ripreso a dipingere, secondo il carisma classico, ad olio; come sempre con
il gusto poetico del tema, ancora con più tenacia… una spinta interiore
dall’arte per dare colore alle sue straordinarie creature.
Vincenzo
Baratella
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