Personale di Luigi Marcon allo Studio Arte Mosè di Rovigo
dal 27 settembre al 16 ottobre 2014
LUIGI MARCON
E’ una presenza
piacevole e consolidata allo Studio Arte Mosè; l’Artista di Vittorio Veneto si
è formato all’Istituto d’arte di Venezia sotto la guida di Dalla Zorza e Dinon,
dai quali apprese l’arte dell’incisione, che perfezionò presso il Centro
Internazionale della Grafica con Licata. Dal 1960 partecipa a rassegne di
grafica nazionali e internazionali ed
espone in numerosissime personali in Italia e all’estero. E’ altresì
ricordato per il francobollo, emesso in Germania nel 2004: l’opera per la
stampigliatura è stata realizzata in occasione dell’ottocentesimo anno dalla
fondazione della città di Landshut. Ha insegnato ed insegna l’arte della calcografia. Ha eseguito
oltre quattromila lastre, tutte stampate personalmente con torchio a stella. Le
sue grafiche lo classificano come un
incisore attento nella scelta dei soggetti:
vedute note, chiese, abbazie, castelli. In ognuna c’è la scelta dello
scorcio atto a rendere poetica la porzione di paesaggio rappresentato. La
perizia tecnica è meticolosa: linee decise, comunque mai forzatamente
geometriche; ora marcate ora impercettibili nel reticolo dei volumi. I sapienti
tocchi con lo zucchero, il sale, per dare chiazze di morbidezza all’acquatinta,
ceramolle. Le stampe sono sempre limitatissime di numero per tributare l’opera pregevole;
effettivamente non sarebbe motivata l’eccesiva produzione cartacea, visto il
considerevole numero di matrici eseguite dall’Artista. Raggiunse un livello esecutivo superlativo
nei castelli della Germania e nelle “Delizie” estensi; non da meno sono i
paesaggi con suggestivi particolari: gli alberi, la pieve, il casone di valle …
Marcon, noto per le sue incisioni, non ha disdegnato le tecniche più usuali dei
pittori. Ricordo oli pregevoli degli anni settanta, ottanta… Poi un repentino
cambiamento; la stasi forzata. “L’incidente è stato una lezione di interiorità
e di ulteriore sguardo sull’infinito”, ha dichiarato l’artista trevigiano, in
seguito alla disgrazia capitatagli in montagna. Una lenta ripresa fisica, ma
sovrumana nella volontà per essere presente nel mondo dell’arte con la Sua opera.
Ha ripreso a dipingere, secondo il carisma classico, ad olio; come sempre con
il gusto poetico del tema, ancora con più tenacia… una spinta interiore
dall’arte per dare colore alle sue straordinarie creature.
Vincenzo
Baratella
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