LE
FATE DI MINTO ALLO STUDIO ARTE MOSE’
MINTO: RITORNO ALL’INNOCENZA
Una mostra tematica. Maria
Grazia Minto è presente allo Studio Arte Mosè di Rovigo con una rassegna di
opere dal sapore fantastico ed esuberante nella scelta cromatica. Inaugurazione:
sabato 31 gennaio 2015, alle ore 18. Sono le fate di Minto: creature che
s’appropriano dell’identità dell’Autrice, promuovendo stimoli ineguali
nell’operare quotidiano per favorire alibi gioiosi. Lo sa bene Maria Grazia;
abbiamo bisogno di sognare in questo nostro tempo segnato dall’individualismo,
dalla violenza e dall’egoismo. Tuttavia in alcune opere, nonostante l’ambiguità
giocosa, e rassicurante del soggetto, traspare un velo di melanconica
introspezione. Pure le “fate” riflettono: forse sul nostro essere piccolo,
meschino, o probabilmente sull’incapacità, nonostante la loro natura di
fantasmi, di pilotare verso un mondo migliore le nostre pulsioni. C’è comunque
il vagheggiamento per il sogno che solo fanciulle candide possono condurre. L’arista
padovana sulle tele fissa desideri e momenti ludici. Giovinette dallo sguardo
sorpreso … del fanciullino pascoliano estasiato nella scoperta della realtà,
nel rito d’iniziazione verso la maturità nel cogliere il bello. Per raggiungere
lo scopo servono anche le carte da gioco per svelare arcani: le fantasie
pudiche. La meta è indubbiamente il porto sicuro dell’infanzia. Le ricette
degli affetti sono nel libro aperto, lasciato di proposito sul pavimento, in
una stanza dalle prospettive incommensurabili; dall’interno a scenari di
paesaggio per respirare un’aria d’infinito da nessun muro circoscritta. La
mostra è visitabile fino al 19 febbraio p.v.in Via Fiume, 18 a Rovigo, tutti i
giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle 16, 30 alle 19,30 Vincenzo Baratella
La giornalista Dott.ssa Pavani e il prof. Baratella all'inaugurazione.
Un momento dell'inaugurazione: Baratella e l'artista Minto
Maria Grazia Minto, diplomata al Liceo Artistico di Padova, afferma: “Fin da giovanissima disegno e dipingo; ogni cosa che si pone al mio sguardo diventa ispirazione: paesaggi, campi fioriti, nature morte oggetti di uso quotidiano. Inizio a sperimentare varie tecniche pittoriche, una ricerca appassionata e continua, cogliendo strumenti da tutto ciò che mi permette di esprimere quella voglia di fare e di creare sempre qualcosa. Più importanti filoni che sviluppo sono l’affresco e il trompe l’oeil”. Esegue scenari parietali anche molto grandi per ambienti pubblici e privati. S’affina nella tecnica dello strappo d’affresco. L’opera “mi conduce ad esprimere il mio mondo interiore fatto di creature dal sapore onirico, delicate e misteriose. Adolescenti dagli occhi meravigliati, e increduli, che mi conducono per mano a un silenzioso mondo interiore. La mia dimensione dove il sogno, il desiderio di bellezza, non solamente fisica, ma di intenti, mi riporta all’origine della felicità. Queste fanciulle mi accompagnano al rifugio sicuro dell’infanzia, dove tutti noi abbiamo sostato felici e protetti dall’amore certo”. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. Espone e partecipa a numerose personali e collettive.
Un momento dell'inaugurazione: Baratella e l'artista Minto
Maria Grazia Minto, diplomata al Liceo Artistico di Padova, afferma: “Fin da giovanissima disegno e dipingo; ogni cosa che si pone al mio sguardo diventa ispirazione: paesaggi, campi fioriti, nature morte oggetti di uso quotidiano. Inizio a sperimentare varie tecniche pittoriche, una ricerca appassionata e continua, cogliendo strumenti da tutto ciò che mi permette di esprimere quella voglia di fare e di creare sempre qualcosa. Più importanti filoni che sviluppo sono l’affresco e il trompe l’oeil”. Esegue scenari parietali anche molto grandi per ambienti pubblici e privati. S’affina nella tecnica dello strappo d’affresco. L’opera “mi conduce ad esprimere il mio mondo interiore fatto di creature dal sapore onirico, delicate e misteriose. Adolescenti dagli occhi meravigliati, e increduli, che mi conducono per mano a un silenzioso mondo interiore. La mia dimensione dove il sogno, il desiderio di bellezza, non solamente fisica, ma di intenti, mi riporta all’origine della felicità. Queste fanciulle mi accompagnano al rifugio sicuro dell’infanzia, dove tutti noi abbiamo sostato felici e protetti dall’amore certo”. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. Espone e partecipa a numerose personali e collettive.