Il segno
veicolo dello spirito
Collettiva di grandi maestri
Studio Arte Mosè di Rovigo, Via
Fiume,18
dal 07 al 26 settembre 2019
Inaugurazione sabato 07 settembre
2019 alle ore 18 in Via Fiume, 18, a Rovigo.
Lo Studio Arte Mosè riapre i
battenti, dopo la pausa estiva, con una straordinaria rassegna di grafica di
alcuni maestri del secolo scorso e contemporanei. Una ventina di opere sotto il
denominatore comune: la comunicazione di sentimenti, di situazioni sociali,
politiche e di costume che hanno caratterizzato la società. Sabato 7 Settembre
2019 alle ore 18 in via Fiume, 18
verrà presentata la mostra intitolata IL SEGNO VEICOLO DELLO SPIRITO. La
rassegna è curata da Vincenzo Baratella e da Emanuela Prudenziato. Protagonisti
dell’evento sono alcuni artisti del secolo breve: Baratella, Berto, Calabrò, Caruso, Finotti, Forno, Magnolato, Marcon,
Lilloni, Pizzinato, Prudenziato, Tonelli, Treccani, Tregambe, Zancanaro.
Ciascuno di loro ha saputo interpretare la cultura, la mentalità, la
sensibilità del ventesimo secolo con tutte le sue novità, contraddizioni,
pulsioni verso la costruzione del futuro mai come prima nelle mani dell’homo
sapiens sapiens. L’arte si è assunta una responsabilità testimoniale e creativa
per esprimere la consapevolezza esistenziale dell’essere umano: la volontà di
lasciare, comunicare qualcosa di sé attraverso l’elemento base dell’espressione
che è il segno, immagine simbolica del pensiero, della realtà. Il segno come
veicolo dello spirito, dell’emotività, dello stato d’animo espresso con il
peculiare scopo di fissare, trasmettere la sensazione di un preciso momento di
interazione dell’artista con se stesso e con il mondo. Una mostra di
acqueforti, di disegni, di punta secca, di acquatinta nella quale si alternano
tecniche e tematiche. Da questa rassegna lo Studio Arte Mosè avvia le
celebrazioni per il centenario dell’artista rodigino che ha dato il nome alla
galleria; Baratella Mosè è presente con
due chine in antitesi per contenuti e perizia esecutiva: in una esibisce
eleganza e in un’altra un mordace spirito satirico. Giampaolo Berto espone un’incisione degli anni Settanta di
straordinaria intensità. Vico Calabrò,
vicentino, noto al pubblico per le rassegne pregresse, pittore, affreschista di
fama mondiale è in mostra con una Venezia
di grande trasporto poetico. Ancora un’incisione di Bruno Caruso, scrittore, illustratore, già presente a numerose
biennali d’arte di Venezia. Al noto siciliano si associa una caruseria, disegno di Tono Zancanaro. Non manca una rara
grafica di Novello Finotti reduce
dalla recente personale di Seul e attualmente a Matera. Alcune opere dello
scultore veronese si ammirano a Santa Giustina e al Santo di Padova. Osvaldo Forno, una vita spesa tra
insegnamento al Dosso Dossi di Ferrara e una feconda produzione artistica
indirizzata alla ricerca. Le teste
fasciate sono messaggi forti contro gli orrori bellici che hanno sconvolto
il Novecento e le opere rilevano tutta la contraddizione dell’età
sessantottina. Si aggiunge per il forte impatto emotivo e immediatezza
esecutiva l’incisione di Francesco
Magnolato, anch’egli unito nell’impegno di un’arte sociale al corregionale Armando Pizzinato, che nella collettiva
di via Fiume vede presente un’incisione dai toni futuristi. Si accumuna per
ricerca formale alla corrente marinettiana pure il nostro concittadino Angelo Prudenziato, celebrato in
galleria con due retrospettive. Marcon
Luigi, caro al pubblico rodigino sin dagli anni Ottanta. Famoso in Europa
per aver raffigurato il paesaggio urbano di Landshut, nell’ottocentesimo anno
dalla fondazione, ha ricevuto la cittadinanza onoraria; ha avuto l’onore di
realizzare un francobollo per la posta tedesca. E’ nella rassegna con una acquaforte-acquatinta:
un paesaggio dal quale fa emergere l’animo delle cose nella combinazione del
chiaro-scuro. Delicati i volti rispettivamente femminile di Umberto Lilloni e maschile di Ernesto Treccani. Una prospettica
immagine della campagna romagnola piantumata di gelsi fa parte della raccolta
“Alberi” di Roberto Tonelli.
Bresciano, ricordato dai suoi concittadini con un parco ed un museo alla
memoria, Girolamo Battista Tregambe
offre allo spettatore la minuziosa, nonché poetica, visione di un vigneto autunnale.
La mostra è aperta alla stampa e agli estimatori dell’arte. La durata dell’evento è di venti giorni: dal
7/9/2019 al 26/9/2019, dal lunedì al venerdì dalle ore 16.30 alle 19.30 in via Fiume, 18.
straordinarie incisioni di due Maestri
momenti inaugurazione
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