Allo Studio Arte Mosè di Rovigo
dal 22.2 al 12.3.2020
Verismo
maremmano nell’opera incisa
di Giovanni Fattori
Fattori nasce e si identifica in
prima istanza come pittore in continua tensione, ricerca della tecnica mai fine
a se stessa; infatti dipingeva ciò che aveva osservato dal vivo e le sue opere
daranno spunto all’esperienza incisoria come approfondimento della conoscenza
del reale nella sua struttura spazio-temporale. Giovanni Malesci, suo allievo,
è colui che opera per promuovere le incisioni di Fattori. La prima è ispirata
dal dipinto “Carica di Cavalleria” del 1883 lavoro voluto dalla Società per le
Belle Arti di Firenze. Nel 1884 viene realizzata una tiratura di venti litografie da parte della Cromo-Lito-Pistoiese. Quattro anni dopo
nel 1888 nella Prima Esposizione di Belle Arti di Bologna ventuno fogli furono
acquistati per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e altri sei fogli
dal Ministero della Pubblica Istruzione. Fra le ventuno incisioni comperate a
Bologna vi era “Bovi al carro” (Maremma), opera inviata in Francia all’insaputa
del Maestro, dove ottiene la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di
Parigi. In seguito Fattori diviene membro della Commissione artistica della
calcografia di Roma fino al 1905. La sua produzione incisoria non è sistematica e non sono mai state realizzate serie numerate. Per quanto
concerne la firma, questa è apposta sulla lastra o talvolta a matita o ad
inchiostro sul foglio. Fattori avvicinatosi all’incisione in età matura, 55-60
anni, utilizza un piccolo torchio per verificare la validità e il risultato del
proprio lavoro. Agli inizi degli anni 1880 vengono eseguite tirature più
regolari su incarico dell’autore stesso che nell’ultimo decennio, ormai
celebre, affida la produzione a tipografie professionali. Dopo la morte di
Fattori, Giovanni Malesci, terminata la mostra con venticinque acqueforti presso la Galleria Excelsior di Parigi, stampa 164 lastre (166 fogli perché
due lastre sono incise su entrambi i lati) nel 1925, centenario della nascita
del Maestro. 164 lastre meglio conservate vengono scelte fra le 178 ritrovate
nello studio di Fattori. Si realizzarono due tirature da 50 esemplari presso
l’editore Benaglia di Firenze e successivamente le matrici furono donate al
Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi. Nel 1958 con il permesso di
Malesci una nuova tiratura in 10 cartelle delle 164 lastre ad opera della
Calcografia Nazionale di Roma per i 50 anni dalla morte di Fattori e anche di 10 lastre inedite, escluse nel 1925 perché ritenute troppo rovinate Da
queste 10 matrici altra tiratura nel 1970 in 30 cartelle numerate ad opera
dell’editore Vallerini di Pisa sotto il controllo della vedova Malesci, Anna
Allegranza Malesci. Poi le 10 lastre
furono consegnate al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi a
Firenze anch’esse con il divieto di ristampa come le precedenti. Di Fattori ci sono 174 lastre conosciute (14
in rame e 160 in zinco) per un totale di
176 incisioni (due doppie) e 8 incisioni (lastre perdute) forse stampate dallo
stesso Maestro. Fattori per incidere adoperava
l’ago da materassaio o il punteruolo, strumenti artigianali vicini al mondo da
lui rappresentato. Le opere grafiche sono in sintonia con il pensiero verista
di Fattori intento a cogliere, come nella pittura, la realtà della sua Toscana,
nella fattispecie la Maremma con butteri, contadine, stradine di campagna,
buoi, cavalli, soldati nell’aspetto più vero, con la fatica, il lavoro, la
stanchezza. Sono icone di un realtà colta nell’autenticità in cui si accomunano
gli esseri umani e gli animali in fotogrammi “leggibili” grazie alle incisioni
che sono il risultato di un insieme
di tratti intricati, che visti da vicino danno l’idea di un groviglio,
qualcosa di inestricabile, difficile atto a sottolineare l’aspetto
dell’esistenza umana comune con le sue contraddizioni. Lo Studio Arte Mosè espone
sedici incisioni per una straordinaria rassegna unica nel suo genere per
Rovigo. All’interno dell’esposizione è presente “Bovi al carro” e l’olio su
tavola “casa bianca in Maremma”. ©Emanuela
Prudenziato
Sotto alcune opere:
L'ora di ricreazione
Bovi al carro
La casa bianca, olio su tavola, collezione privata
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