SIGNIFICATIVE FIRME
RASSEGNA DAL 30
SETTEMBRE AL 05 NOVEMBRE 2021
ALLO STUDIO ARTE
MOSE’, Via Fiume, 18. 45100 ROVIGO
Lo Studio Arte Mosè dà
il via il 30 settembre 2021 a una mostra per riproporre significative firme del
panorama artistico polesano e veneto. La rassegna è costituita da una ventina
di opere atte a rappresentare le diverse esperienze pittoriche testimoniate dai lavori di artisti che hanno elaborato, non
solo le differenti tecniche, ma anche il pensiero delle passate epoche storico-culturali. Una
miscellanea di argomenti come si addice a una collettiva; il curatore Vincenzo
Baratella, nella ricorrenza del settantesimo anniversario dell’alluvione del
Po, ha privilegiato dare spazio alla testimonianza. Tra gli artisti della
nostra Mesopotamia, costretta tra l’Adige e il Po, sono da menzionare Baratella
Mosè (1919-2004) con un’opera del 1951, olio su faesite: “la rotta”. Sotto il
chiarore lunare troneggia sulla furia delle acque la chiesa di Bosaro. Il fermo
immagine sulla catastrofe naturale. Precisamente nel punto di confluenza fra
tre corsi d’acqua una chiusa denominata dai locali “la botta” fu la
responsabile in parte dell’allagamento dei comuni di Arquà Polesine, Bosaro e
Frasinelle e il tragico epilogo del “camion della morte”. Angelo Prudenziato
(1907-1980) raffigura l’alluvione di Rovigo. L’inquadratura è sulla Rotonda
vista dal quartiere commenda. Acque basse, come una laguna attorno al nucleo
cittadino più elevato e quindi non toccato dall’acqua. Due opere di Leo Chieregato,
venditore ambulante dallo straordinario disegno, purtroppo dimenticato così
come avviene per i profeti in patria, in mostra accanto alle grafiche di
Gisella e Loredana Breseghello, madre e figlia. “Fiori” ben inquadrati da
Gisella sono stati esposti negli anni Ottanta all’Accademia dei Concordi e
figurano nel catalogo scritto da Augusto Alessandri, professore di lettere a
Rovigo poi preside del liceo Tito Livio di Padova. Loredana ostenta
un’incisione con la tecnica “retinata” alla Morandi, quest’ultimo tanto
apprezzato dalla nostra artista, e una grafica a tema sociale, sul modello
Guttuso, come si addiceva per il realismo nella seconda metà del secolo scorso.
Un olio di malinconica introspezione, come fu l’indole dell’artista, e due
grafiche assai luminose di Antonio Mastropietro, pittore, scultore, gallerista
prematuramente scomparso. Indiscusso maestro dell’acquaforte Luigi Marcon è
nella collettiva con due opere: Villa Emo e Riva degli Schiavoni;
la perizia tecnica conferisce qualità e indiscusso trasporto emotivo. Ancora
incisioni di Giampaolo Berto e di Osvaldo Forno che evocano il tempo delle
sperimentazioni di Verifica 8+1, di Sara Campesan, di Bruno Munari, di
Ferruccio Gard. Arista unico nel panorama della ricerca e del
neo-espressionismo è Toni Zarpellon, nella storia dell’arte per la colossale
impresa di dare vita e colore alle cave di Rubbio, presente in mostra con un
pastello di grandi dimensioni per una ricerca della spazialità della natura. Acquarelli
del professore adriese Aldo Forzato, palesano il gusto di un verismo poetico
nel ritrarre fiori e natura morta. Renato Borsato, con Venezia e le signore in
controluce, fa emergere le qualità dell’indiscusso artista scomparso nel 2013. Significative
firme, è visitabile a ingresso libero, in Via Fiume 18, nei giorni feriali
e secondo le indicazioni della normativa vigente. Emanuela Prudenziato
La gallerista Emanuela Prudenziato presenta le opere
acquaforte di Luigi Marcon, Riva deli SchiavoniAcquarello di Antonio Mastropietro
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