martedì 7 ottobre 2014

ROBERTO RAMPINELLI

RAMPINELLI: tonalità pacate per gustare il ricordo.
Curatore:  Vincenzo Baratella
Studio Arte Mosè
dal 25 ottobre al 13 novembre 2014

Sabato 25 ottobre 2014 alle ore 18,00 lo Studio Arte Mosè di Rovigo presenta la personale di Roberto Rampinelli.
Ci sono espressioni d’arte che si prediligono rispetto ad altre; forse per il modo inusuale dell’esecuzione, forse per l’impatto emotivo con il fruitore, l’incisione ha un fascino particolare. Lo Studio Arte Mosè ha presentato molte rassegne di grafica -termine generico per separare una tipologia d’arte visiva dalla tecnica olio-acrilico, maggiormente conosciuta- e in ognuna sono emersi momenti, idee e soluzioni originali, concordi, divergenti. E’ indubbio che l’incisione sia idonea a meglio esprimere la ricerca formale dell’Artista, ovvero l’originalità nell’incisione al nero, nella xilografia, nell’inoleumgrafia, nella ceramolle, nell’acquaforte, nella puntasecca. Magistrali tutti i “miei” artisti, nessuno di serie B; mancava all’appello Roberto Rampinelli. Nato a Bergamo, vive e lavora tra Milano, Urbino e Amer (Catalogna – Spagna). Ha frequentato la Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano e i Corsi Internazionali di Tecnica dell’Incisione di Urbino, sotto la guida di Carlo Ceci per la litografia e di Renato Bruscaglia per l’incisione. Si avvale della Stamperia D’Arte “g.f.” di Urbino. La sua produzione figura in prestigiose collezioni pubbliche e private. Rampinelli mostra effetti che sposano morbidezza di tratto, tonalità velate come fossero rese omogenee dal tempo. Analogamente l’opera pittorica dell’Artista bergamasco riporta atmosfere soffuse, smorzate dall’usura, come nelle cartoline del ricordo. La staticità temporale per soppesare gli oggetti amati nella realtà e rivissuti dal cuore in una dislocazione spaziale che coglie l’individualità contrapposta alla generica-superficiale globalità. Sono singoli elementi posati in uno scenario cromatico tenue con lo specifico intento di evocare attimi di serenità vissuta. Lo sfumato, apparentemente monocromatico nei toni caldi giunge crepuscolare nella dimensione intima dell’evocazione: il languido souvenir di una conchiglia, di un frutto, di un fiore. Con inusuale perizia tecnica Roberto Rampinelli dà la patina antica alla poesia delle “buone cose” attraverso l’olio su carta: la materia grassa assorbita dalla cellulosa riduce la violenza tonale dei contrasti per far riposare l’occhio su ciò che è stato visto, ritratto e amato. [©V.B.]
Vincenzo Baratella e Roberto Rampinelli

Un momento della rassegna



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