mercoledì 3 aprile 2019

Enzo Griguolo allo Studio Arte Mosè

ARMONIE CON I FIORI
Personale di ENZO GRIGUOLO
Allo Studio Arte Mosè dal 18 al 31 maggio 2019


Armonie con i fiori

di Enzo Griguolo.
Nasce come scultore tuttavia l’amore per l’arte consente a Enzo di esibirsi nella pittura, nel disegno, nell’acquarello. Per l’addetto ai lavori le indagini pittoplastiche sono doverose esigenze esperenziali. Nella rassegna tematica di Via Fiume i protagonisti sono i fiori. Soggetto caro a parecchi artisti coevi e del passato sono boccioli, foglie, corolle: debordano dalle tele nell’esplosione del troppo nell’esibizione fiamminga, soprattutto in Jan Brueghel il Vecchio;  cromie chiaroscurali, barocche nelle disposizioni floreali per Margherita Caffi e per la rodigina Elisabetta Marchioni, proselite di Francesco Guardi; spettacolari Iris e Girasoli nel gioco interpretativo di Van Gogh; esprimono la sintesi nell’introspezione di Matisse… I fiori di Griguolo sono l’esito del pensiero moderno, dell’interpretazione del vero e della commistione con l’impressionismo e correnti fin de siècle che continuano a far scuola. Enzo Griguolo, rodigino, si è formato presso il liceo artistico “Selvatico” di Padova ed ha completato gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia; allievo dello scultore Viani  ha affinato la predisposizione per la scultura in ferro; per la stessa ebbe l’incipit dal rodigino Cesare Zancanaro. Con saldatrice ad elettrodo Griguolo seppe compattare, assemblare, plasmare i pezzi di metallo con inconfondibile perizia tecnica, così da rendere le “ballerine” straordinariamente eleganti, come è comunque tutta la produzione scultorea tesa alla leggerezza e alla verticalità. La composizione materica è oggi trasportata nella ricerca sul paesaggio. Gli scorci rodigini mantengono le proiezioni già espresse nella scultura con un ricamo, alla Dragutescu per citare un cantore di Rovigo, di tocchi, velature e sciabolate di pennello su di un fondo plastico preventivamente modellato da spatole seghettate… il primo amore per la scultura non si dimentica. La ventina di opere in mostra allo Studio Arte Mosè ha come comune denominatore la ricerca delle forme dal reale. Enzo cita il sodalizio artistico con la pittrice Gisella Breseghello, provetta nell’esibire la natura silente; sottolinea l’importanza di osservare, studiare, raffigurare il vero attraverso l’occhio sensibile dell’artista. Griguolo racconta degli acquisti floreali al mercato cittadino del martedì, onere settimanale per approvvigionarsi dell’oggetto da rappresentare. Gerbere, iris, tulipani, rose, fresie, lilium, anturium, peonie… fiori freschi da sistemare, da curare nella disposizione sul tavolo, nelle caraffe, nei vasi, nelle brocche. L’iniziale composizione da copiare curata nei minimi particolari: l’attenzione per il flusso dei colori al fine di mediare la circolarità dei volumi, nell’alternanza del chiaro e scuro con lo scopo di far risaltare gli elementi rilevati dalla luce. Enzo dispone sul tavolo carte accartocciate per conciliare la profondità dello sfondo con i primi piani; è accorto nel creare delle zone, soprattutto con pennellate larghe, di getto, di marca impressionista. Il risultato della sua pittura dal vero, frutto di una incessante ricerca, è armonioso; i fiori esibiscono la magnificenza della natura. Vincenzo Baratella©
 



 Momenti in galleria


la poetessa Giuliana Teresina Pavan declama una sua poesia



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