comunicato stampa
FAVARO: sorprendere
le cose.
Curatore:
Vincenzo Baratella
Studio
Arte Mosè
dal 1 al
20 ottobre 2016
Sabato
1 ottobre 2016 alle ore 18,00 lo
Studio Arte Mosè di Rovigo inaugura la personale di Gianni Favaro.
Gianni Favaro nasce a Mogliano Veneto (TV) dove vive ed opera
tutt’ora. Inizia a dipingere negli anni Settanta, tuttavia
l’interesse è per l’incisione. Frequenta la Scuola Internazionale di Grafica di
Venezia, sotto la guida di Nicola Sene. Alla fine degli anni Ottanta fa parte
del Gruppo di artisti fondatori dell'Associazione "Atelier Aperto" ed
all'interno di questa ha modo di approfondire la ricerca e l'applicazione delle
tecniche tradizionali, tra le quali privilegia in seguito l'uso dell'acquaforte
combinandola spesso con l'acquatinta. Nello stesso periodo entra anche a far
parte della schiera di artisti del "Centro Artistico culturale
G.B.Piranesi" di Mogliano Veneto, dove attualmente dirige la sezione grafica
"Torchio Piranesi".Dal 2008 è membro dell'ALI (Associazione
Incisori Italiani). Oltre che in numerose collezioni private, alcune sue opere
sono presenti presso la raccolta Bertarelli di Milano, la raccolta A. Sartori
di Mantova e presso il Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne di
Bagnacavallo.
Rassegna di
acqueforti\acquetinte.
“I
filosofi dell’empirismo sostenevano che niente è nell'intelletto se prima non è
stato nei sensi. L’essenza delle cose è il frutto dell’indagine sulla realtà;
tuttavia di questa cogliamo in genere semplicemente l'apparenza, quella che
vogliamo sentire, sapere ed esperire. La conoscenza è filtrata attraverso
l'esperienza maturata la quale permette di compattare una visione
particolareggiata, individuale, unica delle sostanze. Siamo costretti ad
ammettere che le cose ci sorprendono, ci colpiscono, ci pilotano all'essenza.
Favaro, con le opere in mostra, vuole mettere in risalto la funzione attiva
dell’oggetto sul soggetto; assume il ruolo di spettatore per sottolineare il
rapimento dell’anima per le meraviglie del mondo. L’occhio dell’Artista trevigiano
è rapido, come i tempi d’otturazione e la messa a fuoco nello scatto di una
fotografia: sorprende le cose nell’attimo del rapimento estatico; nello stesso
istante in cui la natura viva o morta parla al cuore. E’ nell’impatto fugace
che Favaro fotografa i corpi nell’intimistica unione cosmica gozzaniana; è
meticoloso incisore. Con le acqueforti e acquetinte focalizza i dettagli minuti
e riesce a fissarli attraverso la maestria cromatica del nero, del bianco, del
grigio rendendo i volumi nella compostezza dell'oggetto, nella unicità, nella
sembianza in cui si sono fatti scoprire. Gianni Favaro è dunque mediatore
sensibile tra la realtà e la poesia trasmessa dalla medesima” [©V.B.].
La
mostra è visitabile:
dal 1 ottobre 2016
ore 18
al 20 ottobre 2016
tutti i giorni feriali
dal lunedì al
venerdì dalle 16,30 alle 19,30
INGRESSO
LIBERO
Titolo : Il progetto
Tecnica : Acquaforte / Acquatinta
Matrice : Ottone 450 x 295 mm
Anno : 2003
Titolo : Profumo
Tecnica : Acquaforte / Acquatinta
Matrice : Ottone 350 x 265 mm
Anno : 2005
Titolo : Musica e maschere
Tecnica : Acquaforte / Acquatinta
Matrice : Rame 400 x 300 mm
Anno : 2014
Titolo : Sublimità delle forme
Tecnica : Acquaforte / Acquatinta
Matrice : Rame 400 x 300 mm
Anno : 2014
Momento in galleria durante l'inaugurazione
Inaugurazione personale di Gianni Favaro
Da sin.: Paolo Avezzù, Vincenzo Baratella, Gianni Favaro.
Durante inaugurazioneDa sin.: Vilfrido Paggiaro, Gianni Favaro, Vincenzo Baratella
Da sin.: i Sigg. Paggiaro, la famiglia Favaro e la gallerista Emanuela Prudenziato.
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