Lo Studio Arte Mosè, dopo la pausa estiva, riprende la stagione espositiva;
invita tutti, con piacere dell'incontro, nella condivisione dell'amore per l'arte,
sabato 10 settembre c.a. alle ore 18 all'inaugurazione della retrospettiva su
un aspetto peculiare e circoscritto dell'opera dell'Artista rodigino Mosè Baratella.-
MOSE’ BARATELLA:
il male di
vivere
La
singolare ed efficace contrazione del
titolo di una poesia di Montale è stato il pretesto nel dare continuità alla
fortunata mostra “Preoccupanti coeve
verità di Mosè” della scorsa stagione espositiva. L’artista visse il
peculiare momento delle trasformazioni, dal periodo dei totalitarismi alle
rivoluzioni culturali; dalle rigide
strutture patriarcali alle famiglie mononucleari fino alle indipendenti coppie
di fatto; dallo statalismo imperante alle oligarchiche al potere; dalla
religione coercitiva di stato alla visione individualistica del teismo; dalla
società contadina a quella industriale liberista,… Nel tentativo di coesione di plurimi aspetti e
fattori emerge l’insofferenza esistenziale, il pessimistico approccio alle
novità: il male esistenziale, la noia, la nausea. Argomenti sfruttati a giusto
motivo dalle arti tutte del secolo scorso.La validità e l’attualità di
tematiche affioranti nell’opera del pittore rodigino Mosè Baratella, a distanza
di qualche decennio dalla produzione sono sconcertanti. All’appello non mancano
le problematiche sui gender, ovvero le identità di genere, le lotte economico
sociali, le dispute politiche per il
potere, religiosità e religione, i totem ed i tabù sociali; il prosieguo
espositivo è in qualche modo il continuum della rassegna di aprile u.s. E’ da
sottolineare che Mosè Baratella ha guardato il mondo con occhio analitico,
scevro da ogni pessimismo; ha dato una lettura del reale distaccata e puntuale.
Evidenzia aspetti contenutistici di indubbia attualità, nonostante sia prossima la ricorrenza del centenario
dalla nascita. Sono da rilevare l’unicità innovativa tecnica nell’amalgama di
colori e la morbida nitidezza del disegno accademico di fondo. Vincenzo Baratella
MOSE’ BARATELLA:
leggere oltre l’apparenza.
Nel corso della sua vita lavorò
costantemente per esprimere le sue idee, lo spirito libero di cui era “prigioniero”. Non
si può parlare di Mosè se non in questi termini perché è l’artista che ricerca
continuamente di rivelare l’idea, l’interpretazione della realtà circostante,
il mondo in cui è vissuto. Ha saputo mappare la società, individuarne gli
aspetti contraddittori, spiacevoli, benevolmente ipocriti, senza acrimonia, ma
in modo razionale e chiaro, come la strategia del mondo quotidiano,
apparentemente senza ombre. E Mosè con i suoi disegni, oli su carta rappresenta
il razionale contorcimento dei pensieri,
dei comportamenti umani. L’astrazione, definizione tecnicamente impropria,
nelle sue opere è la fotografia della
vita. I pezzi sparsi sulla carta, sulla tela sono un puzzle che è
preferibile non ricomporre; troppo duro, doloroso riconoscersi in esso, meglio
immaginare l’impossibile come realtà: “ le mattane” così le chiamava Mosè sono
il suo pensiero più vero e profondo,l’affermazione dell’arte che legge oltre
l’apparenza e recupera sempre l’uomo con
le sue incoerenze e fragilità. Emanuela
Prudenziato
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