giovedì 28 giugno 2018

Anna Maria Alessandrini e Patrizia Calovini allo Studio Arte Mosè

 ANNA MARIA ALESSANDRINI
Passione: una parola in cui forse oggi crediamo troppo poco, schiacciati come siamo dal peso di una quotidianità che nella maggior parte dei casi siamo stati costretti a vivere.
Nel corso della storia e delle epoche il suo significato è stato attribuito a forti sentimenti di sofferenza, ma anche ad emozioni intense che, se non controllate dalla ragione, possono portare l’uomo a scelte irrazionali e dirompenti, ma qualora si riesca a incanalare nella giusta direzione questo turbinio di umori, la passione può rivelarsi una forza creatrice necessaria al progresso stesso dell’umanità.
Affascinata da questa spirale infinita di energie, Anna Maria Alessandrini ha deciso di trasmetterci l’importanza che per lei questo sentimento riveste nella nostra esistenza.
Per parlarci di un sentimento così complesso e controverso, Anna Maria Alessandrini si serve principalmente di tre simboli prelevati dalla natura: la mela, la ciliegia, e la rosa. Questi tre elementi hanno storicamente rappresentato le varie ed infinite sfumature che la storia ha attribuito alla passione: la sofferenza di Cristo, la bellezza femminile, e l’attrazione sessuale verso una donna, e ci vengono offerti da delle vestali eteree dall’incarnato lunare, camaleontiche figure il cui scopo è quello di esaltare il significato dei simboli.
Oltre alla celebrazione, c’è spazio anche per parlare dell’eterna battaglia tra ragione e sentimento, la quale è forse la principale fonte di sofferenza dell’uomo contemporaneo. L’impossibilità di fare della propria passione il centro della propria esistenza dilania l’uomo conducendolo a continue lacerazioni dell’animo, e per questo la nostra mente si divide a metà. Tra l’essere e il voler essere si frappone una grata, per cui le due condizioni rimangono ben distanti e distinte tra loro, come quando la purezza della geometria con le sue forme precise non riesce a combaciare con quelle simboliche e complesse della mela o della rosa.
Dalla rappresentazione estetica della natura esterna, occasione per un ulteriore esercizio tecnico, l’artista esprime oggi un rinnovato interesse per l’introspezione interna degli oggetti stessi e dell’animo umano. Con l’ausilio del suo tratto preciso e definito e dei colori sfumati meticolosamente, l’universo della passione è questa volta interiore, l’obiettivo è scandagliare le pieghe più nascoste della psiche attraverso una simbologia quotidianamente riconoscibile.
Personalmente, definirei questa mostra dell’artista Anna Maria Alessandrini ….. un tentativo di sondare le dinamiche più complesse e affascinanti dell’animo umano a partire da un sentimento fondamentale. La stessa scelta dell’artista rappresenta una sfida personale, sfida che è pronta ad affrontare proprio perché forte della propria passione per la pittura, e quest’impulso trasuda dalle sue tele e ci arriva senza subire deviazioni ma colmandoci di ammirazione.
Giulia Naspi.
Opera di Anna Maria Alessandrini
Opera di Anna Maria Alessandrini

Opera di Anna Maria Alessandrini
























PATRIZIA CALOVINI
“Patrizia Calovini gioca con le accattivanti seduzioni del surrealismo e della metafisica, attraverso una figurazione raffinata e cromaticamente intensa. Mondi diversi tra loro, si aprono improvvisamente in una magia formale che coinvolge l'intero impianto dell'opera, che non rifugge ad una diffusa ironia...” (Silvia Arfelli )..."
..."Ma sempre queste immagini irreali, dalla pelle pulita dal flusso della luce, per l’inquietudine che evocano, per il particolare di un foulard annodato in testa, di uno scollo dell’abito, di una fila di bottoncini stretti dentro le asole del vestito, si legano saldamente alla nostra vita, come direbbe Anna Banti al “nostro attimo terrestre" ... (Iride Carucci)
..."La costruzione spaziale ricorrente nelle opere di Patrizia Calovini è spesso delimitata da un’architettura che emana echi a noi familiari e che permane nella nostra memoria archetipica negli interni di Piero della Francesca, nelle espressività giottesche, nei giochi prospettici.
Tutto quel che poi nel Novecento sarà amalgamato nel movimento metafisico, è reinventato dall’artista... Le opere galleggiano in un vasto limbo del luogo-non luogo, abitato da volti che attraversano il tempo, ma che trovano il loro rigore nel grande omaggio allo stile del passato”... (Giulia Naspi)

Patrizia Calovini, di origine altoatesina è anconetana di adozione. I suoi studi comprendono il diploma di Maestro d'arte, Istituto d'Arte di Trento, il diploma di grafica pubblicitaria, Ateneo 3A di Milano e il Diploma di Pittura dell'Accademia Di Belle Arti di Macerata. Sono esposte due opere alla Pinacoteca Comunale di Ancona, nella sezione Arte Contemporanea e una al Museo Diocesano di Jesi. Ha partecipato alla 54 Biennale di Venezia per la regione Marche, nella sede di Urbino.
Opera di Patrizia Calovini
Opera di Patrizia Calovini


Comunicato stampa

“PASSIONE”
Mostra  delle pittrici
Anna Maria ALESSANDRINI e Patrizia CALOVINI
Studio Arte Mosè 
dal 1 al 20 settembre 2018
Uno straordinario evento che non mette a confronto due pittrici, ma offre un continuum e una integrazione scambievole ad un tema dai molti risvolti. Sabato 1 settembre 2018 alle ore 18,00 lo Studio Arte Mosè di Rovigo presenta Anna Maria Alessandrini e Patrizia Calovini, due Artiste anconetane  che hanno mostrato giovanissime l’inclinazione all’arte privilegiando studi della materia. Patrizia Calovini, altoatesina di nascita, ha conseguito il diploma di Maestro d'arte, Istituto d'Arte di Trento, il diploma di grafica pubblicitaria, Ateneo 3A di Milano e il Diploma di Pittura dell'Accademia di Belle Arti di Macerata. Ha partecipato alla 54^ Biennale di Venezia per la regione Marche, nella sede di Urbino. Entrambe curano la Galleria Puccini di Ancona. “Passione” è il tema della rassegna di Rovigo: una ventina di opere per enunciare un argomento così complesso e ricco di molteplici interpretazioni semantiche. Secondo Giulia Naspi “Anna Maria Alessandrini si serve principalmente di tre simboli prelevati dalla natura: la mela, la ciliegia, e la rosa. Questi tre elementi hanno storicamente rappresentato le varie ed infinite sfumature che la storia ha attribuito alla passione: la sofferenza di Cristo, la bellezza femminile, e l’attrazione sessuale verso una donna, e ci vengono offerti da delle vestali eteree dall’incarnato lunare, camaleontiche figure il cui scopo è quello di esaltare il significato dei simboli”.  Patrizia Calovini  sviluppa  la tematica attraverso la figura femminile con un realismo surrealista in modo da esprimere una sottile sensualità che si scopre  da creature  spesso di spalle e in pose esplicitamente teatrali. Entrambi le pittrici attraverso tutta la gamma dei colori e la bellezza  della figura femminile esprimono  in maniera esauriente e con pudica rappresentazione il significato del sentimento della passione.
La mostra allo Studio Arte Mosè, in Via Fiume, 18  a Rovigo sarà visitabile:
dal 1 al 20 settembre 2018   
tutti i giorni feriali, ingresso libero,

dal lunedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30
































La Settimana

Il Resto del Carlino
Il gazzettino, 1.9.2018
momento inaugurazione
momento inaugurazione




scultura in bronzo di Patrizia Calovini, "Eterno femminino"
Opera di Patrizia Calovini
Opera di Anna Maria Alessandrini
Opera di Anna Maria Alessandrini
Da sinistra P. Calovini, A.M. Alessandrini e la giornalista Maria Chiara Pavani.






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