Personale di ENZO GRIGUOLO
Allo Studio Arte Mosè dal 18 al 31 maggio 2019
Armonie
con i fiori
di
Enzo Griguolo.
Nasce come scultore
tuttavia l’amore per l’arte consente a Enzo di esibirsi nella pittura, nel
disegno, nell’acquarello. Per l’addetto ai lavori le indagini pittoplastiche
sono doverose esigenze esperenziali. Nella rassegna tematica di Via Fiume i
protagonisti sono i fiori. Soggetto caro a parecchi artisti coevi e del passato
sono boccioli, foglie, corolle: debordano dalle tele nell’esplosione del troppo
nell’esibizione fiamminga, soprattutto in Jan Brueghel il Vecchio; cromie chiaroscurali, barocche nelle disposizioni
floreali per Margherita Caffi e per la rodigina Elisabetta Marchioni, proselite
di Francesco Guardi; spettacolari Iris
e Girasoli nel gioco interpretativo
di Van Gogh; esprimono la sintesi nell’introspezione di Matisse… I fiori di
Griguolo sono l’esito del pensiero moderno, dell’interpretazione del vero e
della commistione con l’impressionismo e correnti fin de siècle che continuano a far scuola. Enzo Griguolo, rodigino,
si è formato presso il liceo artistico “Selvatico”
di Padova ed ha completato gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia;
allievo dello scultore Viani ha affinato
la predisposizione per la scultura in ferro; per la stessa ebbe l’incipit dal
rodigino Cesare Zancanaro. Con saldatrice ad elettrodo Griguolo seppe
compattare, assemblare, plasmare i pezzi di metallo con inconfondibile perizia
tecnica, così da rendere le “ballerine”
straordinariamente eleganti, come è comunque tutta la produzione scultorea tesa
alla leggerezza e alla verticalità. La composizione materica è oggi trasportata
nella ricerca sul paesaggio. Gli scorci rodigini mantengono le proiezioni già
espresse nella scultura con un ricamo, alla Dragutescu per citare un cantore di
Rovigo, di tocchi, velature e sciabolate di pennello su di un fondo plastico
preventivamente modellato da spatole seghettate… il primo amore per la scultura
non si dimentica. La ventina di opere in mostra allo Studio Arte Mosè ha come
comune denominatore la ricerca delle forme dal reale. Enzo cita il sodalizio
artistico con la pittrice Gisella Breseghello, provetta nell’esibire la natura
silente; sottolinea l’importanza di osservare, studiare, raffigurare il vero
attraverso l’occhio sensibile dell’artista. Griguolo racconta degli acquisti
floreali al mercato cittadino del martedì, onere settimanale per
approvvigionarsi dell’oggetto da rappresentare. Gerbere, iris, tulipani, rose, fresie,
lilium, anturium, peonie… fiori freschi da sistemare, da curare nella
disposizione sul tavolo, nelle caraffe, nei vasi, nelle brocche. L’iniziale
composizione da copiare curata nei minimi particolari: l’attenzione per il
flusso dei colori al fine di mediare la circolarità dei volumi, nell’alternanza
del chiaro e scuro con lo scopo di far risaltare gli elementi rilevati dalla
luce. Enzo dispone sul tavolo carte accartocciate per conciliare la profondità
dello sfondo con i primi piani; è accorto nel creare delle zone, soprattutto con
pennellate larghe, di getto, di marca impressionista. Il risultato della sua
pittura dal vero, frutto di una incessante ricerca, è armonioso; i fiori
esibiscono la magnificenza della natura. Vincenzo
Baratella©
Momenti in galleria
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