mercoledì 10 settembre 2014

EREDITA' MORANDI


EREDITA’

MORANDI
dal  31/05/14  al 19/06/14 allo STUDIO ARTE MOSE'




UNA COLLETTIVA DI GRANDI INCISORI PER RICORDARE I CINQUANTANNI  DALLA SCOMPARSA  DEL MAESTRO  BOLOGNESE.

 

L’esperienza incisoria che utilizza la visione essenziale degli elementi esterni declina in brevi tratti l’idea di un paesaggio, di un oggetto, fra ombre  e luci che appartengono alla mentalità dell’epoca in cui vengono  realizzate. La staticità degli elementi: bottiglie con la loro polvere che è non solo accumulo  di esperienza, del tempo, un tentativo di fermare il continuo fluire del mondo, delle sue contraddizioni intrinseche; il vuoto degli oggetti  è  come  l’impossibilità  dell’agire, un nichilismo estatico-estetico racchiuso nelle suppellettili sempre uguali a se stesse. Nei paesaggi i tratti regolari rompono l’armonia delle linee naturali, sottolineano la frattura, lo spezzettamento  della visione,  del pensiero  frantumato, irrecuperabile nella sua interezza, nella ricerca di un obiettivo, di ricostruire valori negati, dimenticati,soprattutto per coloro che,come Morandi, hanno vissuto e tentato di razionalizzare il trauma dell’evento bellico. 

  Dall’analisi delle singole esperienze  incisorie  possiamo  osservare  come   Pio Penzo  abbia  realizzato le sue opere dedicate ai paesaggi  veneti – veneziani seguendo la tecnica  di Morandi e con esito felice  perché il modello è stato rielaborato dalla sensibilità, dalla cultura del Maestro    salesiano. 

L’incisore Marcon adotta  accorgimenti che rendono l’immagine fluida, come appena uscita da  un acquerello, sospesa, una riflessione sulla visione del mondo circostante.

Nell’opera  di   Tregambe   le numerose morsure, l’utilizzo della punta secca fanno emergere momenti dell’anima, la nostalgia del tempo trascorso, gli affetti mancati. La solitudine dei luoghi, degli oggetti sono un racconto silenzioso dei ricordi. L’esercizio  del  ricordo  si stempera  nei  paesaggi, negli  ambienti  della quotidianità  ormai  trascorsa, ma che è dentro ognuno di noi, è il nostro vissuto di altri tempi, di altri momenti.

Completano      la rassegna  le  opere  di   Dal Prà,  Calabrò  anch’esse  di indiscussa perizia tecnica, tra le altre   merita  menzione   l’acquaforte  di Tono Zancanaro  impressa  presso la stamperia Busato di Vicenza, rinomata per aver divulgato  l’opera dei più significativi incisori del secolo scorso. Nella collettiva  non  manca  una punta secca  del 1940 di Angelo Prudenziato, amico e allievo  di  Giorgio Morandi  assunto come pretesto nominale   in occasione del cinquantesimo della scomparsa. 

                         Emanuela Prudenziato      
Angelo Prudenziato,, Nudo
 
                       

 
 

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