PERSONALE TEMATICA DI MARIANO VICENTINI
SU LA DONNA
Mariano Vicentini è un artista sui generis,
fuori dal contesto di qualsivoglia corrente pur emergendo nella comunicazione
adepto della popular art, la quale nello
sfogo più immediato colse i desideri della massa per l'oggetto da fruire subito
e a basso costo. Tuttavia l'artista veronese al bene di consumo aggiunge il
tema di fondo, il motivo conduttore: le ansie, le paure, le previsioni, le
imposizioni. Insomma l'oggetto in sé diventa pretesto per argomentare e far
pensare. La pop art di Vicentini non
è dunque circoscritta all'informativa del prodotto, né alla riflessione
provocata dalla merce. L’adesione indiretta con il movimento artistico citato è
visibile nell'esplosione cromatica dell’acrilico, nell'utilizzo di collage, nell'inserzione
di svariati materiali, nell’estroflessione in alcuni suoi lavori. Se manca
qualcosa per definire il concetto da comunicare egli si avvale delle parole: i
suoi aforismi, citazioni per dare maggiore efficacia al messaggio. Nella
fattispecie la protagonista della rassegna è lei. Una narrazione tutta sul
femminile dove la tematica dell’opera diventa sincronica alla spettacolarità
dell'immagine. La donna oggetto e\o soggetto, secondo i ruoli e le relazioni nei
quali è stata contestualizzata. Mariano Vicentini, da sempre innamorato del sinolo
femminile perfetto, molto più dell'uomo commisto di umanità e sensibilità, ha
voluto contrassegnare un percorso apologetico attraverso la ventina di opere
esposte. La donna mostrata nel suo molteplice apparire: la madre protettrice,
severa nel custodire la prole, la femmina fatale, la velina, la soldatessa sia
essa bianca o nera, cristiana o islamica, ferma a difendere anche con le armi
il nascituro in grembo. L'artista non esclude il femminino, né l’essenza delle
qualità sensuali desiderabili, solitamente associate alla ricchezza e alla moda;
non è casuale il connubio della procace creatura coniugata alla moto super
cromata. Non mancano le provocazioni contro il maschio, sia esso protagonista
sociale e dio nelle religioni, cui si contrappone una dea madre, forse la bona dea romana che segna la sua
sindone. Ricaduta in una realtà quotidiana di sfruttamento e servilismo nella
quale, dopo l’arcaica parentesi di matriarcato, la donna è stata relegata. Il pater familias, l’uomo, è anche padrone.
Vicentini nel suo percorso narrativo non lima, non taglia gli spigoli, né
ammorbidisce i toni del messaggio, va a sollevare il velo polveroso del
perbenismo per mostrare non solo scheletri, ma figure violate anche dentro gli
armadi. Nei suoi temi non manca la denuncia sulla violenza privata, sull'incomunicabilità
della donna nell'interscambio sociale. Nell'isolamento e nella fuga dalla
realtà subentra lo sconforto, la depressione che si conclude con l'auto
annientamento nel bagno di casa o nel
lasciarsi andare con un bicchiere di troppo in un anonimo bar di provincia. Vincenzo Baratella
Emanuela Prudenziato alla vernice di Mariano Vicentini
L'Artista Mariano Vicentini davanti alle sue opere
UNA
MOSTRA SULLA DONNA
DA UN PUNTO DI VISTA FEMMINILE
E’ un viaggio ad occhi
aperti l’immersione nei colori parlanti delle opere di Mariano
Vicentini. Ogni scena è un
dialogo interiore, un’analisi dell’esistenza vista da un narratore onnisciente,
raccontata con la forza dell’immagine, una trasposizione dei propri incubi
simbolicamente legati dalla determinatezza dei colori. La spazialità, la
disposizione degli elementi, dei
personaggi presenti è un rebus. Il rebus
della realtà, un gioco enigmatico
che non ha vincitori o vinti
perché è solo la vita a
determinare, a gestire gli eventi, le
regole della “strana” partita, dove le regole del gioco non sono mai le stesse,
prevedibili e nessuno conosce le mosse corrette. Rimangono solo la sospensione dell’immaginazione, della
riflessione.
Emanuela Prudenziato
Vincenzo Baratella presenta l'Artista
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